perché

Indice

cong. e avv. [sec. XIII; per+che (pronome)].

1) Cong. che può introdurre varie proposizioni: A) causali con il verbo all'ind. o al congt., nel senso di poiché, per il fatto che: non esco perché piove; ci vado non perché ne abbia voglia, ma perché ho paura che si offenda;perché sì, perché no, risposte evasive dell'uso familiare quando non si vogliono fornire spiegazioni a chi domanda. B) Finali con il verbo al congt., nel senso di affinché: vi avverto perché vi possiate regolare. In correlazione con troppo, poco, abbastanza e simili può introdurre una consecutiva: vai troppo in fretta perché io ti possa seguire. C) Nell'uso ant. e lett. poteva introdurre concessive o dichiarative di valore concessivo ipotetico: “e voi non gravi / perch'io un poco a ragionar m'inveschi” (Dante).

2) Avv. interrogativo, usato in proposizioni dirette e indirette, con valore causale o finale per chiedere la causa o lo scopo per cui si fa o avviene qualche cosa: perché piangi?; perché non è venuto?; vuol sapere perché non lo abbiamo invitato. Talvolta rafforzato, preceduto dalle cong. e o ma o seguito dall'avv. mai: ma perché non mi ascolti?; dimmi perché mai dovrei farlo. Spesso usato ellitticamente (sottintendendo il resto dell'interrogazione): non mi hai risposto: perché?; gli piace, ma non so perché. Talvolta seguito dalla negazione non con valore retorico, quasi per esprimere un invito: perché non vieni con noi?

3) Con valore di pron. rel. indiretto, per cui: questo è il motivo perché parto.

4) Con valore di sm., causa, ragione, scopo: agisce senza un perché; i perché sono diversi; per estensione, interrogativo, dubbio: i perché dell'esistenza.

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