pallamano
sf. [palla1+mano]. Gioco molto simile a quello del calcio dal quale si differenzia principalmente per il fatto che, a eccezione del portiere nell'area della porta, il pallone deve essere giocato esclusivamente con le mani. Sorta in Francia durante la prima guerra mondiale, è stata a lungo appannaggio dei Francesi e degli Anglosassoni, e poi dominata dai Paesi dell'Europa orientale. La pallamano può essere praticata sia al chiuso, in sale apposite, sia all'aperto: il campo deve avere dimensioni minime di 24×14 m e massime di 20×40 m. Ogni squadra è formata da sette giocatori in campo, più cinque in panchina che possono essere alternati in qualsiasi momento della partita. La palla, di cuoio, deve avere una circonferenza compresa tra 54 e 56 cm per le donne, con un peso tra 325 e 400 g, e tra 58 e 60 cm, con un peso tra 425 e 475 g, per gli uomini; la porta è larga 3 m e alta 2 m. La palla deve essere giocata con le mani (una sola o entrambe) e può essere toccata con qualsiasi parte del corpo tranne ginocchio e piede. Trattenendo la palla si possono fare non più di tre passi o restare fermi non più di tre secondi; tirando in porta, un giocatore non può superare con i piedi una linea continua formata da un tratto centrale rettilineo e parallelo alla linea di porta, lungo 3 m, e distante da questa 6 m, completato agli estremi da due quarti di cerchio di 6 m di raggio. Impedire un tiro a rete fallosamente è punito con un rigore, che si batte con le mani da 7 m. I colpevoli delle scorrettezze più gravi sono espulsi per due minuti; alla seconda espulsione non sono più riammessi in campo, ma possono essere sostituiti. Le partite durano 60 minuti di gioco effettivo, in due tempi di 30 minuti ciascuno e sono dirette da due arbitri coadiuvati da un cronometrista ufficiale. "Per approfondire vedi Libro dell'Anno '97 p 376" "Per approfondire vedi Libro dell'Anno '97 p 376"