packaging
Nel marketing, l’insieme degli elementi che confezionano un prodotto (dall’inglese package, “impacchettare, imballare”) al fine di renderlo più attraente per il consumatore, ma anche per facilitarne il trasporto e renderne più funzionale l’utilizzo. Si definisce tale anche l’attività di studio e di progettazione per la realizzazione di un confezionamento in grado di rendere riconoscibile un prodotto al consumatore. Riveste quindi particolare importanza per tutti quei prodotti che vengono acquistati su “impulso”. In questi casi la confezione diventa un venditore silenzioso che, per svolgere bene il proprio compito, deve: attirare l'attenzione, essere identificabile con chiarezza (per legarsi facilmente alla pubblicità già vista), esercitare un'opera di persuasione e di convinzione per indurre il consumatore all'acquisto, vincere la concorrenza con cui divide l'attenzione del consumatore. La confezione dev'essere studiata in modo da facilitare l'uso del prodotto contenuto in essa (per esempio contenitori in alluminio per bibite gassate o conserve alimentari che si aprono facilmente tirando una linguetta, senza dover ricorrere a particolari strumenti); deve possibilmente avere in sé una novità, in fatto di estetica o di comodità, che lo differenzi dagli altri; quando il prodotto lo richieda, deve mostrare il prodotto stesso attraverso finestrature trasparenti oppure questo deve essere riprodotto fotograficamente o a disegno. Oltre a quelle previste per legge, le diciture dell'etichetta dovrebbero spiegare con chiarezza tutte le possibili domande che un acquirente potrebbe porre in merito.