ostruzionismo

Indice

Lessico

sm. [sec. XIX; da ostruzione, sul modello dell'inglese obstructionism]. Qualunque azione condotta volutamente e sistematicamente col fine di impedire od ostacolare un'attività altrui: l'ostruzionismo dei concorrenti, della stampa avversaria; ostruzionismo parlamentare. In particolare, nel rugby, fallo compiuto intenzionalmente da un atleta contro un avversario che non è in possesso della palla.

L'ostruzionismo parlamentare

L'ostruzionismo parlamentare è un metodo di lotta parlamentare attuato da taluni gruppi di minoranza col preciso intento di ritardare o impedire l'approvazione di provvedimenti voluti dalla maggioranza. Si distingue un ostruzionismo tecnico, condotto nel pieno rispetto formale del regolamento e caratterizzato dall'intervento massiccio nelle discussioni di membri della minoranza, dalla presentazione di numerosi emendamenti e da una prolissa, defatigante illustrazione degli stessi, dalla continua richiesta di votazioni per appello nominale, di sospensive, di verifica del numero legale, ecc.; e un ostruzionismo fisico che non rinuncia a ricorrere all'impiego di mezzi materiali per disturbare o interrompere i lavori (interruzioni, clamori, rovesciamento delle urne). Si parla anche di ostruzionismo parlamentare di maggioranza per designare il complesso delle azioni ostruzionistiche attuate dai partiti di governo per bloccare o ritardare l'iter di una proposta di legge sgradita. Antico quanto le assemblee, l'ostruzionismo parlamentare si manifestò in Europa, con caratteristiche simili a quelle odierne, alla fine del sec. XVIII o in quello successivo, alla Camera dei Comuni inglese; al Congresso americano apparve la prima volta, nel 1841. Nella storia del Parlamento italiano gli esempi più clamorosi di ostruzionismo parlamentare si sono avuti nel 1899-1900 per impedire l'approvazione di leggi straordinarie sulla stampa e la pubblica sicurezza proposte dal governo Pelloux. In tempi più recenti, per impedire l'adesione dell'Italia al Patto Atlantico (1949), l'approvazione di provvedimenti sulla difesa civile (1951), la legge di modifica al sistema elettorale (1952-53), quella per l'istituzione della regione Friuli-Venezia Giulia e la legge per l'elezione dei consigli regionali (1967-68). Ostruzionismo parlamentare si è verificato anche nelle discussioni relative alla legge istitutiva del divorzio (1970), nonché contro la cosiddetta legge “Reale” sull'ordine pubblico (1975). L'eccessivo ricorso all'ostruzionismo da parte dei piccoli partiti delle due ali estreme, che ha avuto spesso l'esito di paralizzare i lavori parlamentari, ha spinto la Camera dei Deputati a darsi un nuovo regolamento (1981) che ha stabilito un tempo massimo di 45 minuti a disposizione di ogni oratore nel corso della discussione e di 10 minuti per illustrare le dichiarazioni di voto; ha inoltre attribuito alla Presidenza del Consiglio il potere di raggruppare per grappoli omogenei tutti quegli emendamenti che contengono solo varianti formali, facendoli quindi votare in blocco.

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora