originale

agg. e sm. [sec. XIV; dal latino originālis, da orīgo-ínis, origine].

1) Agg., relativo alle origini; che si ha dalle origini: peccato originale. Non comune, originario, primitivo.

2) Di uno scritto, di una opera d'arte e simili, che è stato realizzato dalla mano dell'autore o sotto il suo diretto controllo, contrapposto a ciò che ne è una copia: il manoscritto originale della Divina Commedia è stato perduto; in particolare: leggere un'opera nel testo o nella lingua originale, nella lingua in cui è stata scritta; documento originale. In editoria, di testo (manoscritto, dattiloscritto) preparato per l'esecuzione delle copie stampate; nella produzione grafica, di oggetto (generalmente bidimensionale: disegno, fotografia, ecc.) che deve essere riprodotto con i procedimenti di formatura grafica e di stampa. Per estensione, che è proprio del luogo a cui si attribuisce, che non è un'imitazione, autentico: whisky scozzese originale.

3) Che non somiglia o non fa riferimento ad altri esempi simili, che presenta aspetti nuovi, inediti: proposta originale. Per estensione, singolare, bizzarro, eccentrico: un tipo originale; veste sempre in modo originale.

4) Sm., opera letteraria o artistica di mano dell'autore: confrontare le bozze con l'originale; la statua è una copia romana di un originale greco. Con significato particolare: atto o documento originale: è copia conforme all'originale; la lingua originale di un testo: romanzo tradotto dall'originale inglese; la persona o la cosa che è servita da modello per un'opera d'arte: l'originale è migliore del ritratto. § Documento originale, quello fatto per diretta volontà degli autori e nella sua forma perfetta assunta dopo l'approvazione della minuta, la trascrizione in versione definitiva e – carattere essenziale – la corroborazione della sottoscrizione autografa di chi abbia, considerata la natura dell'atto, competenza ad apporla.

5) Persona di idee e abitudini singolari, dal comportamento bizzarro e stravagante; anche sf.: è un bell'originale; è sempre stata un'originale nel vestire.

6) Originale televisivo, genere di spettacolo registrato, affine al teatro e al cinema, dai quali trae tecnica e qualità. Contenuto in un tempo breve, si affida principalmente alla parola e all'immagine intensamente ripetuta in primo piano e in campo americano. È nato negli USA intorno al 1955 con autori di successo come P. Chayefsky e R. Rose e si è affermato dopo qualche anno anche in Europa.