nùmero (statistica)
espressione dell'entità di un dato statistico. I numeri indici sono i rapporti fra i diversi termini di una distribuzione e un dato termine di essa assunto come base, cioè come termine di riferimento (di solito è il primo termine). La base, che può anche essere costituita da una media dei termini stessi, viene convenzionalmente posta uguale a 100 (ogni rapporto viene in tal modo moltiplicato per 100). Essa può essere mantenuta costante (numeri indici a base fissa) oppure può essere fatta variare assumendo come denominatore di ogni rapporto il termine immediatamente precedente (numeri indici a base mobile, o a catena). Scopo dei numeri indici è di porre in evidenza le variazioni di un dato fenomeno nel tempo e nello spazio. Pertanto, mentre gli indici a base fissa esprimono le successive variazioni dei valori del fenomeno rispetto a un unico valore, quelli a base mobile esprimono le variazioni di ogni valore rispetto al precedente. I numeri indici, in quanto numeri relativi e quindi indipendenti dalle dimensioni e dall'unità di misura del fenomeno studiato, permettono di porre a confronto variazioni di fenomeni eterogenei. Tenendo conto di questa loro proprietà è possibile aggregare diverse serie di numeri indici semplici relative a singoli fenomeni componenti un fenomeno più complesso, per valutare sinteticamente l'andamento di quest'ultimo. È possibile, in altre parole, mediare opportunamente gli indici elementari ottenendo numeri indici composti. Questo accade, per esempio, in campo economico nell'analisi delle variazioni della produzione o dei prezzi di un dato settore di attività. Gli indici della produzione industriale sono in effetti indici composti ottenuti mediante gli indici semplici dei diversi settori produttivi. Gli indici del costo della vita sono pure indici composti ottenuti da una particolare media aritmetica (ponderata con le quantità) degli indici elementari di un gruppo di beni di consumo. § Per numeri casuali si intendono i numeri di una sequenza in cui sia assolutamente imprevedibile il prodursi di un numero piuttosto di un altro. Sono, per esempio, numeri casuali quelli prodotti successivamente nel gioco della roulette. Per le esigenze di elaborazione dati sono spesso richieste queste sequenze; a questo scopo si usano particolari algoritmi che introdotti negli elaboratori producono sequenze di numeri (detti pseudocasuali) che, pur non essendo casuali nel senso detto, sono però perfettamente equivalenti agli effetti pratici. È una sequenza di numeri pseudocasuali, per esempio, quella prodotta da un algoritmo che permette di calcolare le cifre successive del numero π.