mir

sm. russo (propr., pace). Organizzazione economico-politico-sociale dell'antica Russia, sopravvissuta sino alla Rivoluzione del 1917. Comunità rurale (più raramente cittadina), raccoglieva la popolazione di un territorio o anche di un solo villaggio. Tra i membri del mir veniva distribuito il terreno da coltivare, ogni nucleo familiare poteva possedere in proprio solo la casa e un piccolo appezzamento di terreno. Alla comunità erano devoluti la riscossione delle imposte, l'amministrazione della giustizia, il mantenimento dell'ordine, la gestione del culto ed essa era responsabile delle eventuali inadempienze. Nato probabilmente intorno al sec. XI, il mir si sviluppò nei sec. XV-XVII specie nella Russia settentrionale, nelle terre appartenenti allo Stato. La sua origine fu popolare e ispirata a principi di autonomia e democrazia, ma col passar del tempo (sec. XVII-XIX) venne trasformato dai nobili e dallo Stato in un organo burocratico subordinato agli interessi dello Stato e usato come un mezzo che permetteva un maggior sfruttamento del popolo. Sopravvissuto alle riforme agrarie della seconda metà del sec. XIX, ricevette un duro colpo dalle leggi agrarie di Stolypin (1910-11), determinato a favorire la formazione di una proprietà individuale. La rivoluzione bolscevica pose fine all'istituto del mir.

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