millefili
Redazione De Agostini
sm. inv. [mille+pl. di filo]. Filetto tipografico la cui parte stampante è suddivisa in sottili fili paralleli od ondulati. Serve nella stampa di vaglia, assegni, azioni e simili per imprimere lo spazio riservato alle cifre o ai nomi onde evitare falsificazioni (la cancellatura dello scritto porterebbe anche la cancellatura dei fili stampati); si usa anche per rendere non trasparente l'interno di buste e simili. È detto anche millerighe o filetti azzurrati.