metaverso
(in inglese metaverse; dal greco μετά «con, dopo, oltre» e dal latino versus, part. pass. di vertĕre «volgere»; letteralmente «volto in altra direzione»). Termine, alternativo a "universo", coniato da Neal Town Stephenson nel romanzo di fantascienza cyberpunk Snow Crash, nel quale è descritto come una realtà virtuale condivisa tramite la rete Internet. Qui ognuno è rappresentato tridimensionalmente da un proprio avatar. Nel romanzo, il metaverso è una struttura caratterizzata da rapporti matematici: è infatti una sfera nera di 65.536 km (216) di circonferenza, al cui equatore si sviluppa una strada percorribile anche su una monorotaia con 256 (28) stazioni, ognuna posta a 256 km di distanza dalla successiva. In questo metaverso ciascun utente può realizzare qualsiasi cosa in 3D rendendolo disponibile per gli altri utenti. Stephenson proponeva una versione futuristica dell’Internet contemporaneo, dove si realizza una forte differenza tra le classi sociali in base a criteri "informatici": maggiore o minore definizione degli avatar (da quelli in bianco e nero delle fasce più povere a quelli con un'alta definizione 3D delle persone più altolocate). Nell’ottobre 2021 Facebook ha annunciato tramite i top manager Nick Clegg e Javier Olivan di essere pronta ad assumere fino a diecimila persone in Europa nei prossimi anni per la creazione del metaverso, un "universo" complementare e interconnesso al mondo reale. Per la società statunitense si tratterà di una «nuova generazione di esperienze virtuali interconnesse che utilizzano tecnologie come la realtà virtuale e aumentata. Il metaverso si basa sull’idea che, rafforzando la sensazione di “presenza virtuale”, l’interazione online può diventare molto più vicina all’esperienza che si ha con le interazioni di persona. Il metaverso ha il potenziale di aiutare a sbloccare l’accesso a nuove opportunità creative, sociali ed economiche. La sua caratteristica distintiva sarà di essere aperto e interoperabile. Per far nascere tutto questo sarà necessaria la collaborazione e la cooperazione tra aziende, sviluppatori, creator e politici. Per Facebook, richiederà anche continui investimenti nel prodotto e nei talenti tecnologici e questa crescita riguarderà tutta l’azienda».