magnetoacùstico
agg. (pl. m. -ci) [magneto-+acustico]. Proprio della magnetoacustica. In particolare, effetto magnetoacustico: si tratta dell'attenuazione di un'onda sonora attraversante un metallo immerso in un campo magnetico perpendicolare alla direzione di propagazione dell'onda. Esso è causato dall'interazione degli elettroni del metallo con l'onda acustica. Quando un'onda sonora attraversa un metallo, genera un movimento oscillatorio periodico degli ioni componenti il materiale in direzione perpendicolare a quella di propagazione dell'onda. Poiché gli ioni sono particelle cariche elettricamente, e una particella carica in movimento dà vita ad un campo elettrico, l'onda acustica genera un campo elettrico della stessa frequenza, lo stesso vettore d'onda e la stessa polarizzazione dell'onda incidente. Gli elettroni presenti nel metallo possono interagire con questo campo elettrico quando la lunghezza d'onda del suono, e quindi del campo da essa generato, è comparabile con la dimensione del diametro dell'orbita dell'elettrone. Per esempio, un elettrone con diametro dell'orbita pari a metà della lunghezza d'onda del campo generato può essere accelerato (o decelerato) dall'onda; mentre un elettrone il cui diametro dell'orbita è pari alla lunghezza d'onda è sempre accelerato in una parte dell'orbita e decelerato nell'altra . Più in generale gli elettroni che interagiscono con l'onda acustica sono quelli il cui diametro dell'orbita è uguale a: (accoppiamento forte) o le=nλ (accoppiamento debole) dove le è il diametro dell'orbita dell'elettrone, mentre λ è la lunghezza d'onda dell'onda acustica incidente il metallo; n è un numero intero a piacere. Come risultato di questo effetto si osserva che l'onda sonora uscente dal metallo presenta una attenuazione periodica. L'effetto magnetoacustico è ampiamente utilizzato nella misurazione delle superfici di Fermi dei metalli, in quanto si può dimostrare che l'inverso della lunghezza d'onda incidente è proporzionale al diametro della superficie di Fermi.