màggio (sostantivo)
Lessico
sm. [sec. XIII; latino Maíus (mensis), prob. (mese) dedicato a Maia].
1) Quinto mese dell'anno secondo il calendario gregoriano, terzo secondo quello astronomico, simbolo del risveglio primaverile e quindi di fiorente bellezza: “L'aura di maggio movesi ed olezza” (Dante); ben venga maggio coi suoi fiori, espressione di benvenuto per persona molto gradita; bella come una rosa di maggio, di fanciulla giovane e avvenente.
2) Per estensione, celebrazione popolare e religiosa relativa a questo mese e specialmente al suo inizio: il primo maggio, festa internazionale dei lavoratori. Più in particolare: A) la festa di calendimaggio, specialmente nella tradizione toscana; il ramo fiorito detto anche maio; nome di canti e rappresentazioni sceniche intonate e recitate durante la celebrazione della festa stessa. B) L'insieme delle devozioni in onore della Madonna, cui il mese è dedicato nella religione cattolica, compiute, in tale mese, fin dal Medioevo e propagandate da San Filippo Neri. Nel sec. XVIII ebbero struttura organica dal gesuita A. Dionici, con la pratica del “fioretto” (piccolo atto di virtù) giornaliero. C) Rappresentazione popolare che trae origine da antiche consuetudini folcloriche legate al maggio e al ritorno della primavera. I testi, spesso anonimi, sono generalmente in quartine di ottonari e hanno argomento epico-leggendario o storico. Il maggio, particolarmente diffuso in Toscana e nell'Appennino modenese e reggiano, viene allestito all'aperto con scarso apparato scenico ed è interpretato da attori non professionisti (maggianti), diretti e preparati da un capomaggio. La tecnica di recitazione è estremamente stilizzata; alcune parti sono mimate e altre cantate. § Nel calendario romano veniva qualificato dagli antichi autori, sia pure in base a dubbie etimologie, come il tempo in cui si affermava ritualmente l'autorità (maiestas) divina (di Giove, detto Maius) e umana (degli “anziani” o maiores). L'ordinamento civile affermato dalle feste di questo mese sembra essere l'arcaica comunità romana, suddivisa in curie e fondata sull'agricoltura. Si hanno infatti feste curiali di rinnovamento (o purificazione), come pure feste di purificazione (o rinnovamento) dei campi. In maggio eseguivano i loro riti i.