launèddas

sf. pl. dial. [sec. XIX; voce di area sarda, forse dal latino volg. auledda, dim. del classico aula, tibia]. Strumento musicale popolare sardo, ad ancia, proprio della Sardegnameridionale e, specialmente, del Campidano. Di uso antichissimo, come attesta una statuetta del Museo di Cagliari databile tra l'800 e il 300 a. C., consta di tre canne con ancia di differente misura: la più lunga (tumbu), che fa da bordone, e la mediana (mancosa manna) legate insieme; la più piccola (mancosedda), che agisce in contrappunto con la mediana, tenuta libera. Strumento a “suono continuo”, le launeddas sono alimentate, diversamente dalla zampogna, dallo stesso suonatore e sono usate soprattutto per il ballo tondo.

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