lòtico

agg. (pl. m. -ci) [dal latino lotus, pp. di lavĕre, bagnare]. In ecologia, è così designato l'ambiente di acque interne correnti. In tale ambiente ha grande significato la natura del letto del corso d'acqua che, secondo la struttura rocciosa, sabbiosa o fangosa, ospita differenti tipi di flora e fauna, con diversi adattamenti. La corrente stessa del corso d'acqua, le dimensioni delle particelle che compongono il sedimento, l'illuminazione, la disponibilità di ossigeno, lo scarto di temperatura (in genere minimo) hanno tutti un'importanza fondamentale. Molti organismi animali, per esempio, sono litofili e vivono a contatto delle pietre sommerse o sotto di esse, trovando un habitat nella rada vegetazione; altri sono detti igropetrici in quanto colonizzano rocce affioranti, ma sempre bagnate da un velo di umidità. L'effetto della corrente dell'acqua, inoltre, crea svariati tipi di microambienti a contatto delle anfrattuosità del letto, e dà così origine a una vasta gamma di condizioni ambientali, a volte non dissimili da quelle delle acque lacustri. Numerosi, infine, gli adattamenti di forme biologiche viventi in ambiente lotico; negli animali acquatici sono frequenti organi di appiglio al substrato per opporsi al trascinamento della corrente (per esempio ventose nelle sanguisughe, uncini e unghielli in numerosi adulti e larve di insetti, formazioni a disco adesivo in pesci, ecc.); nei vegetali semisommersi spesso si hanno modificazioni dei lembi fogliari completamente sommersi, tali da opporre minor resistenza alla forza dell'acqua o all'azione delle onde; per esempio nelle diverse specie di ranuncoli acquatici le foglie immerse sono filiformi, mentre quelle che si ergono al di fuori dell'acqua sono palmate normalmente.

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