kanazōshi
(lett. libri sillabici), genere letterario giapponese che si diffuse nel sec. XVII dopo l'introduzione dei caratteri a stampa. Comprendeva opere scritte in kana (cioè coi segni dell'alfabeto fonetico) senza gli ideogrammi cinesi, destinate quindi ai lettori meno colti che non avevano familiarità con la scrittura d'origine cinese. D'argomento vario (racconti di viaggi e di guerra, storie d'amore, raccolte di aneddoti e di favole), i kanazōshi rappresentarono una delle prime forme di letteratura popolare. Fra i principali autori di kanazōshi ricordiamo Asai Ryōi (m. 1691), autore di una raccolta di racconti fantastici ispirati alla narrativa cinese, Otogibōko (La bambola talismano), di Tōkaidō meishoki (ca. 1659; Luoghi famosi del Tōkaidō) e di Ukiyo monogatari (ca. 1660; Racconti del mondo fluttuante). E inoltre Suzuki Shōsan (1579-1655), i cui Ninin bikuni (1660; Le due monache) e Inga monogatari (1661; Racconti della legge del karma) rivelano, sotto la copertura didattica di sapore buddhista, notevoli qualità letterarie che anticipano il futuro sviluppo del genere ukiyozōshi.