infantile
agg. [sec. XIII; da infante1]. Che si riferisce all'infanzia, che è proprio dell'infanzia: giochi infantili, letteratura infantile;asilo infantile. Per estensione, che è espressione di una mentalità ancora bambina; puerile, bambinesco: atteggiamento infantile; usare espressioni infantili. § Linguaggio infantile: il bisogno contattuale è la prima spinta alla parola, che generalmente ha un carattere imperativo (spesso l'imperativo è la pura radice di un verbo e soddisfa l'esigenza di brevità che ha il bambino per esprimersi). Varie sono poi le teorie circa il passaggio da semplici suoni a linguaggio organizzato. Sino a cinque anni il bambino passa dallo stadio di balbettio a quello di associazione di parole per lui significanti secondo uno schema logico che non sempre coincide con quello degli adulti; a cinque anni parla in continuazione ponendo moltissime domande; a sei anni si esprime in modo aggressivo differenziando anche la fantasia dalla realtà; a sette anni il linguaggio del bambino è anche espressione di contrasto e di opposizione (rimproveri anche agli adulti); a otto il vocabolario da lui usato è già sufficientemente vario e vasto; a nove-dieci anni il linguaggio del bambino diventa anche un mezzo di espressione emotiva, critica, realistica. A ognuna di queste fasi si accompagna un parallelo evolversi dell'intelligenza, per cui l'automatismo dei primi anni di vita, la strutturazione dello spazio che pone il bambino in un presente continuo, l'acquisizione del concetto di tempo, con la conseguente costruzione del passato, la possibilità di costruire l'astratto (il futuro), corrispondono alle fasi del linguaggio dalle prime acquisizioni fonetiche all'espressività di un periodare completo.