Lessico

sm. [sec. XV; da incastrare].

1) L'incastrare; in particolare, nella costruzione di forme in legno, tecnica di congiungimento di due parti tagliate in modo che la sporgenza di una possa inserirsi nella cavità dell'altra con un'aderenza parziale o totale, comunque sia non suscettibile di movimento o instabilità relativa; l'incavo stesso praticato nel pezzo per accogliere in parte o completamente altri pezzi.

2) Gioco enigmistico, variante della sciarada; il termine indica un tipo di intervento da effettuare sulla parola che il solutore deve indovinare; essa risulterà composta di due parole, una delle quali inserita (cuore o centro) nel corpo dell'altra, che risulterà così scomposta in due parti (ali o lati): un+forte=fort-un-e.

Industria del mobile

La tecnica a incastro si attua nel coordinato collegamento di tutti gli elementi costruttivi del manufatto, tuttavia fissati con l'ausilio di colle o mediante l'uso di caviglie di legno duro. Secondo la funzione dell'oggetto, vengono impiegati vari tipi di incastro: a coda di rondine, a mezzo legno, a mortasa e tenone o maschio e femmina. L'uso dell'incastro nell'architettura lignea raggiunge risultati di straordinario interesse in alcune antiche fabbricazioni giapponesi, in cui la tessitura delle diverse membrature del complesso strutturale si realizza mediante connessioni a incastro ad asse.

Tecnica delle costruzioni

Nelle costruzioni in legno, meccaniche o comunque prefabbricate, l'incastro consiste in una giunzione di due o più pezzi (elementi) al fine di prolungarli, collegarli ad angolo e rinforzarli. Esistono molti tipi di incastro atti a risolvere tutta una serie di problemi costruttivi, in alcuni casi ricorrendo anche all'incollaggio e all'introduzione nell'incastro di elementi di rinforzo quali chiodi, spinotti, bulloni, graffe e piastre dentate. Poiché il vincolo deve impedire qualunque movimento e rotazione all'elemento strutturale cui è applicato, nelle strutture spaziali si tratterà di un vincolo sestuplo, in quelle piane di un vincolo triplo. In quest'ultimo caso, per esempio, l'incastro è infatti in grado di reagire alle sollecitazioni esterne, sviluppando una reazione vincolare (riferibile agli assi coordinati x e y) e un momento M, detto appunto momento di incastro. In pratica, però, esso non sarà mai perfetto, ma consentirà piccoli spostamenti e rotazioni, dovuti alle deformazioni elastiche delle parti realizzanti il vincolo, ovvero a dilatazioni termiche, a difetti di costruzione o di montaggio, ecc. Si dirà quindi grado di incastro di un solido il rapporto tra il momento effettivo nella sezione di incastro e quello teorico del vincolo considerato perfetto: /M che sarà sempre inferiore all'unità.

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora