incantésimo
sm. [sec. XIV; da incantare1]. L'adoperare arti magiche; l'effetto prodotto dall'uso di arti magiche: fare un incantesimo; sciogliere dall'incantesimo; rompere l'incantesimo, vincerne l'efficacia e, fig., disilludere. Per estensione, mezzo, artificio di seduzione: incantesimo della parola; “l'incantesimo dell'arte” (Papini). § L'incantesimo è una formula magica in versi o “canto” che si ritiene operante per le parole che la compongono e per la struttura stessa della composizione. La versificazione, in quanto espediente mnemonico, ha la funzione d'impedire la sostituzione delle parole prescritte con eventuali sinonimi, nonché un loro arbitrario mutamento di posto. L'efficacia della formula è infatti dipendente dalla sua esatta enunciazione. D'altro canto gli incantesimi sono legati alla poesia non soltanto formalmente, ma anche geneticamente. Si ricordano al riguardo il mitico poeta Orfeo, che “incantava” con i suoi versi le belve feroci, e gli antichi Romani, che indicavano con lo stesso termine carmina sia gli incantesimi sia i componimenti poetici.