guanto

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Lessico

sm. [sec. XIII; dal francese ant. guant, che risale al francone want]. Accessorio dell'abbigliamento, di pelle, lana, cotone o altro, che serve a coprire e proteggere la mano, sulla quale si infila in modo aderente così da riprodurne la forma; per lo più le dita sono separate tra loro (talvolta però è staccato solo il pollice): guanti da uomo, da donna; guanti di rete; infilare, togliere i guanti; calzare come un guanto, aderire perfettamente; fig., adattarsi molto bene: il ruolo di Mirandolina le calza come un guanto;guanti lunghi, che coprono anche il braccio, indossati dalle donne con l'abito da sera; mezzi guanti, che lasciano scoperte le dita; guanto di gomma, usati dai chirurghi durante le operazioni, dalle donne durante i lavori domestici e, in genere, per proteggere le mani, da chi maneggia sostanze nocive; guanto d'armi, guanto di ferro, parte delle antiche armature che proteggeva la mano. Nelle loc. fig.: gettare, lanciare, mandare il guanto, sfidare, provocare (dall'usanza cavalleresca di gettare il guanto addosso a una persona in segno di sfida); raccogliere il guanto, accettare la sfida; ladro in guanti gialli, ladro dall'aspetto e dal comportamento esteriore elegante e ricercato; trattare con i guanti, con molti riguardi e premure: mano di ferro e guanti di velluto, detto di chi agisce con energia e fermezza ma con dolcezza di modi. Con accezione specifica, in fisica nucleare, cella a guanti, camera a tenuta sulle cui pareti sono fissati spessi guanti di gomma che consentono la manipolazione a distanza di sostanze altrimenti pericolose.

Cenni storici

L'uso del guanto come protezione e ornamento delle mani è molto antico, come documentano i ritrovamenti nelle tombe egiziane. I primi guanti erano dei semplici sacchetti da legare ai polsi, solo più tardi si separò prima il pollice, poi le altre dita. Sembra che i Greci non li usassero, mentre i Romani distinguevano tra digitalia (per le dita) e manicae (interi). In Europa i guanti cominciarono a diffondersi dal sec. VI a opera dei popoli barbari e nel Medioevo erano di uso comune, assumendo spesso anche un significato simbolico nei rapporti sociali, nella liturgia religiosa, per atto di sfida. Mentre i contadini usavano grossolani guanti a sacco, le classi privilegiate cominciarono a considerare il guanto come accessorio di moda: lo si confezionò allora con stoffe ornate da ricami e pietre preziose, con merletto, con pelli variamente profumate e, dal sec. XVI, anche a maglia. Alla corte di Luigi XIV furono di moda i guanti alla moschettiera; l'Impero introdusse i guanti femminili lunghissimi e colorati. Nell'Ottocento i guanti ricomparvero nel guardaroba maschile, che li aveva eliminati nelle epoche barocche e rococò, e si diffusero i mezzi guanti per le donne (mitaines). Divenuti nel sec. XX un accessorio di largo uso, i guanti si trovano confezionati in materiali, fogge e lunghezze diversi.

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