Lessico

Sf. [sec. XII; latino gens gentis, stirpe].

1) Presso i Romani e i Greci antichi, gruppo di famiglie discendenti da un unico capostipite, spesso mitico: la gente Giulia; anticamente: le genti, i Gentili: l'apostolo delle genti, San Paolo. Per estensione, nazione, popolo, stirpe: la gente italica. In particolare, l'insieme dei componenti di una famiglia; la famiglia stessa: è nato da gente povera.

2) Numero indeterminato di persone considerate nel loro insieme: c'era molta gente alla festa; far gente, richiamare intorno a sé molte persone. Indica talvolta la totalità degli uomini, il mondo, gli altri in genere: non bisogna dar retta alla gente; riferito a un piccolo gruppo di persone o anche una persona sola, qualcuno: c'è gente alla porta; familiarmente, buona gente, brava gente, appellativi con cui ci si rivolge a un gruppo di persone. In particolare, qualità, genere, categoria di persone: gente di città; gente per bene; gente di lettere, i letterati; gente di teatro, attori e simili; gente di chiesa, il clero e le persone devote; gente di mare, gente dell'aria, chi svolge la propria attività, rispettivamente, nell'esercizio della navigazione marittima o aerea e in servizi a esse connessi.

3) Anticamente, milizie, truppe, esercito; far gente, arruolare soldati.

Antropologia

Nell'ambiente indeuropeo il termine indica un gruppo umano fondato su legami di nascita e di sangue. Nell'antica Grecia l'origine del génos è discussa: secondo alcuni esso appare la prima forma di associazione umana, connessa all'idea di generazione, allargatasi poi alle tribù, allo Stato. Secondo altri il processo sarebbe avvenuto a rovescio, con la distribuzione delle famiglie nelle tribù, nelle fratrie e nei géne. Una terza teoria sostiene che i géne si sarebbero formati nello Stato col differenziarsi delle classi sociali. I capi del génos si chiamavano gennêtai e i membri venivano definiti eupatridi, in relazione agli antenati risalenti a età lontane. Con l'affermazione della democrazia e la perdita dei privilegi politici i géne conservarono un carattere religioso e si presentarono come associazioni di famiglie legate da riti e sacrifici comuni e raggruppate a loro volta in fratria. Significato del tutto simile ha il vocabolo latino gens, che nell'antica Roma indicava un gruppo di famiglie risalente a un capostipite comune, spesso leggendario, e che avevano culti propri, costumi, usi e comportamenti tradizionali, uno stesso nome gentilizio. Nell'ambito di ciascuna gente la terra era forse in origine di proprietà collettiva. Ogni gente, costituita in età arcaica da poche famiglie proliferate ovviamente da un nucleo familiare originario, era affiancata da clienti. Con il passare del tempo, e allargandosi la cerchia delle famiglie collaterali, i legami nell'interno della gente si rilassarono: nuovi gruppi familiari si formarono, conservando ugualmente, nel nome e in certi riti e usanze, richiami ideali con gli antichi gruppi gentilizi.

Marina: gente di mare

Comprende il personale di bordo e quello di terra; a bordo si ha: il personale di Stato Maggiore e di bassa forza (in coperta, alleêmacchine e per i servizi tecnici); gli addetti ai servizi complementari (medici, infermieri, cuochi, camerieri); gli addetti ai servizi portuali (piloti, palombari, ecc.); gli addetti alle costruzioni navali (ingegneri, maestri di ascia, calafatari). La gente di mare a bordo deve essere iscritta nel registro “matricola”, gli altri in registri diversi. Per l'immatricolazione si esige la cittadinanza italiana e un'età non inferiore ai 14 anni e non superiore ai 25. Regolamenti particolari determinano le norme per l'iscrizione nei vari servizi portuali e nelle costruzioni navali. L'iscrizione dà validità al contratto di arruolamento marittimo e produce anche altri effetti. La cancellazione dai registri avviene per morte, per abbandono della professione, con la perdita della cittadinanza, per sopraggiunta inidoneità fisica permanente, per alcune condanne giudiziarie o quale sanzione disciplinare.

Aviazione: gente dell'aria

Si divide in: personale di volo, addetti ai servizi di terra, tecnici delle costruzioni aeronautiche. Il personale di volo comprende: gli addetti al comando, alla guida e al pilotaggio degli aeromobili, gli addetti agli aêparecchi radioelettrici o agli apparati motori, gli addetti ai servizi complementari. Per le mansioni più importanti è necessario il diploma o il brevetto, oltre a una licenza che attesti un'attitudine continuata all'esercizio di dette mansioni. Il personale di volo deve essere iscritto in appositi albi nazionali, a eccezione di quello addetto ai servizi complementari, iscritto su un registro diverso; su albi nazionali devono essere iscritti anche i capiscalo e i dirigenti tecnici delle costruzioni. Il personale di volo e i capiscalo devono essere provvisti di libretto d'iscrizione; i dirigenti delle costruzioni, di un certificato d'iscrizione.

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