fianco

sm. (pl. -chi) [sec. XIII; francese ant. flanc, dal francone hlanka, anca].

1) Parte laterale del corpo umano, delimitata dal margine inferiore della gabbia toracica e da quella superiore dell'osso iliaco; per analogia, in zootecnica, regione pari limitata cranialmente dal costato, posteriormente dall'anca, dorsalmente dalle vertebre costali e ventralmente dalla faccia inferiore del ventre.Per estensione, tutta la parte laterale del corpo: fianco destro, fianco sinistro; lo colpì al fianco; il leone fu ferito al fianco; larga, stretta di fianchi, di bacino; dormire sul fianco; stare con le mani sui fianchi, senza far nulla; lo fissò a lungo, le mani sui fianchi, in atto di collera o di spavalderia; fig., prestare, offrire, scoprire il fianco, esporsi, specialmente alla critica, al biasimo e simili; avere qualcuno al proprio fianco, accanto, specialmente per consiglio o sostegno morale.

2) Per analogia, la parte laterale di qualche cosa; sponda (di fiume), versante, pendio (di monte); lato, banda, bordo (di imbarcazione): mettere la nave sul fianco, inclinarla sul fianco per effettuare il carenaggio, detto più comunemente abbattere (e abbattimento) in carena: di fianco, lateralmente. In particolare: A) in geologia, ciascun lato monoclinale di una piega, interessato da una curvatura più debole di quella della zona di cerniera. Nelle pieghe rovesciate si possono distinguere un fianco superiore o normale, caratterizzato da una successione stratigrafica normale, e un fianco inverso o mediano o, impropriamente, inferiore in cui la successione stratigrafica è rovesciata. B) Nella terminologia militare, fianco difensivo, schieramento assunto da un reparto o da una grande unità destinati a sopportare l'urto avversario; nelle fortificazioni, tratto di fronte destinato a battere l'attaccante lateralmente: sferrò un improvviso attacco al fianco destro nemico;fianco destr'!, fianco sinistr'!, comandi militari o ginnici per far volgere i comandati rispettivamente a destra o a sinistra.