dinàmica (economia)
nozione che tradizionalmente si contrappone a quella di statica economica. Rientrano nella definizione di dinamica tutti gli studi che tengono conto dello scorrere del tempo, ordinando in via sequenziale i fatti rilevanti avvenuti in momenti diversi. Mentre dunque nella statica o nella statica comparata ci interessiamo delle caratteristiche dei sistemi economici solo negli stati di equilibrio, nella dinamica si vuole descrivere compiutamente anche il processo di aggiustamento a tale equilibrio. Un motivo che porta a sostenere la necessità di un'analisi dinamica è dato dal profondo legame dimostrato in casi generali tra processo di aggiustamento ed equilibrio, difficili dunque da scindere. Negli studi macroeconomici dinamici, i due grandi problemi da esaminare sono quelli del ciclo e dello sviluppo. A questo proposito, si possono menzionare gli studi classici di Hicks, Samuelson, Harrod e Domar, svolti nel corso degli anni Cinquanta del sec. XX, che in generale mettevano in evidenza la difficoltà per i sistemi economici a svilupparsi secondo un sentiero stabile. Gli sviluppi più recenti della teoria del ciclo hanno condotto all'elaborazione di modelli non lineari (in tal senso ha operato in Italia soprattutto A. Medio). Un altro filone della letteratura si è incaricato di elaborare modelli matematici capaci di generare andamenti monotoni di crescita, cicli o dinamiche caotiche a seconda dei valori numerici assunti dai parametri. A livello analitico, i modelli dinamici vengono formulati come sistemi di equazioni differenziali o di equazioni alle differenze finite, a seconda che il tempo venga concepito come variabile continua o discreta. Negli studi microeconomici, i modelli di massimizzazione del profitto (per quanto riguarda l'impresa) e dell'utilità (per quanto riguarda il consumatore) sono stati estesi al caso dinamico mediante la massimizzazione del valore attuale di flussi netti di profitto o di utilità realizzatisi in diversi momenti nell'orizzonte temporale considerato. Allorché si realizzi per qualche motivo un legame intertemporale tra le variabili, gli agenti non prendono le decisioni periodo per periodo in modo indipendente, ma nel prendere una decisione a t considerano quanto accaduto a t₁, t₂, ecc. Si realizzano in tal caso delle funzioni di comportamento ottimo intrinsecamente dinamiche. Nell'ambito degli studi di impostazione sraffiana, sono stati elaborati modelli di dinamica strutturale che prevedono la possibilità di crescita non proporzionale di sistemi economici in cui esistano e vengano considerate esplicitamente interazioni orizzontali tra i settori produttivi che per semplicità sono considerati verticalmente integrati. Tali studi sono stati compiuti da L. Pasinetti. A livello analitico, questi problemi di ottimizzazione dinamica vengono risolti attraverso le tecniche del controllo ottimo o della programmazione dinamica. Una nozione dinamica particolarmente importante è data dall'abilità (o meno) dell'agente a impegnarsi a un particolare piano multiperiodale all'inizio dell'orizzonte considerato (nozione di commitment). Nella realtà, in molti casi gli agenti economici non hanno strumenti attraverso cui possono impegnarsi credibilmente a un piano, e vanno per questo soggetti a riesaminare periodo per periodo le scelte da prendere. In tal caso, – assenza di commitment –, si può realizzare il fenomeno di incoerenza temporale delle scelte, per cui l'agente non mantiene i piani concepiti in precedenza. Tuttavia, se egli è pienamente razionale e informato, dovrà prevedere la sua incapacità a “legarsi le mani” a un piano particolare e considerare tale incapacità nel problema di ottimizzazione dinamica. In questo modo è possibile superare l'incoerenza temporale, ma in un modo che è subottimale. Con terminologia inglese nel caso di massimizzazione intertemporale in cui l'agente ha capacità di impegno si parla di equilibrio open loop; nel caso contrario di equilibrio closed loop. Nel caso di un mercato in cui si incontrano un acquirente e un venditore, entrambi senza capacità di commitment, e tali da voler risolvere un problema di ottimizzazione intertemporale, si può individuare un subgame perfect equilibrium (equilibrio perfetto).