dilatòmetro
sm. [sec. XIX; da dilatare+-metro]. Apparecchio per la misurazione della dilatazione termica dei materiali nei diversi stati di aggregazione. I dilatometri per liquidi sono sostanzialmente simili a grossi termometri. Il tipo più semplice è schematicamente costituito da un recipiente riempito con il liquido in esame che termina superiormente con un capillare graduato, lungo il quale si legge la differenza di livello corrispondente alla dilatazione apparente, cioè comprensiva della dilatazione dell'apparecchio. La dilatazione vera si ottiene sia apportando opportune correzioni, sia con strumenti che ne tengano conto direttamente. I dilatometri per solidi sono di vari tipi; alcuni si servono di un catetometro per la misurazione diretta della variazione di distanza tra due linee tracciate su di una sbarra del materiale in esame; altri, detti dilatometri differenziali, misurano la differenza tra l'allungamento della sbarra in esame e l'allungamento di una sbarra campione di caratteristiche note; altri dilatometri sono basati sulla variazione dell'induttanza del campione, fatto di materiale ferromagnetico, che costituisce il nucleo di un induttore, per effetto del suo allungamento. La misurazione viene effettuata, in questo caso, con un circuito a ponte. Dilatometri molto precisi sono infine i dilatometri interferenziali basati sullo spostamento delle frange di interferenza prodotte nell'attraversamento del campione da parte di una radiazione luminosa monocromatica.