delinquènza
IndiceLessico
sf. [sec. XIV; da delinquente]. L'azione del delinquere; l'insieme delle infrazioni alla legge passibili di pena; criminalità: combattere la delinquenza. Anche il complesso dei delinquenti, la malavita.
Psicologia
La psicologia, soprattutto negli ultimi anni, ha posto in evidenza la necessità di studiare non tanto il comportamento del delinquente, quanto i motivi che ne sono alla base. Si sono infatti trovate, soprattutto nei giovani delinquenti, delle costanti che consentono di interpretare correttamente tale comportamento e di trovare delle forme di prevenzione e di recupero. Classicamente la psicanalisi ha svelato il significato simbolico dell'atto delittuoso, riferendolo al conflitto inconscio che a esso soggiace e considerandolo alla stregua di un acting out. Il reato, come il sintomo, esprimerebbe in questo senso la realizzazione camuffata di un desiderio inconscio. Per esempio Freud individuò i cosiddetti “delinquenti per senso di colpa” in coloro che commettono reati per appagare un bisogno inconscio di punizione. Più recentemente si tende a interpretare il comportamento delinquenziale come un aspetto integrato della personalità globale del soggetto. Nel comportamento delinquenziale, specie grave e di soggetti giovani, si manifesterebbe la tendenza a superare l'ansia legata alle difficoltà della maturazione postadolescenziale. Il gesto criminale rappresenterebbe quindi il tentativo di colmare un ritardo evolutivo nel processo di sviluppo della personalità.
Sociologia
Sotto il profilo sociologico, la delinquenza rientra genericamente nella problematica della devianza – o, meglio, della condotta sociale deviante – e rinvia quindi all'analisi delle complesse relazioni individuo-gruppo-società. Secondo un approccio classico, il fenomeno delinquenziale sarebbe infatti il prodotto di un'imperfetta o inadeguata socializzazione ai valori, alle norme e ai modelli di comportamento condivisi dalla comunità. In questo senso, particolare attenzione è stata rivolta alla delinquenza come manifestazione di una cultura subalterna – si tratti di bande giovanili, di teppismo, di minoranze etniche marginali –, che trova impedimento a integrarsi nel sistema sociale dominante o è decisa a opporsi a esso turbandone l'ordine sociale. Esemplare di questo filone rimane la ricerca sulle bande di strada di Chicago condotta da A. K. Cohen negli anni Sessanta (Ragazzi delinquenti, 1963). Il comportamento delinquenziale adulto, consapevole o addirittura prodotto dalla presunzione di impunità di una classe dirigente – la criminalità dei 'colletti bianchi' – è invece oggetto peculiare di analisi di un più recente filone di studi criminologici.