costruttivismo (filosofia)
orientamento gnoseologico ed epistemologico diffuso, secondo il quale la realtà non può essere considerata come qualcosa di assolutamente oggettivo, indipendente dal soggetto che la esperisce, perché è il soggetto stesso che partecipa alla sua creazione, costruendo rappresentazioni del mondo. In tale quadro la conoscenza non è concepita come una collazione di informazioni assunte dal mondo “esterno”, ma piuttosto come una costruzione “interna”, costituita con materiale “interno”. Secondo i principali esponenti di questa posizione (G. Kelly, E. von Glasesfeld, H. von Foerster, U. Maturana, F. Varela, ecc.), gli assunti più importanti del costruttivismo possono essere così sintetizzati: a) partecipazione attiva e costruttiva dell'individuo alle attività cognitive; b) esistenza di una struttura cognitiva di base che, in ogni soggetto, dà forma all'esperienza; c) concezione dell'uomo come un sistema autorganizzantesi, che produce e mantiene autonomamente la propria integrità (autopoiesi). Tradizionalmente, si distinguono due tipi di costruttivismo: quellocritico, che sottolineagli inevitabili limiti nella nostra conoscenza del mondo, diretta e approssimata; quello radicale, che nega qualsiasi tipo di realtà, oltre a quella prodotta dall'attività cognitiva.