complessità

sf. [sec. XIX; da complesso (aggettivo)]. L'essere complesso, complicato: problema, affare pieno di complessità.§ La nozione di complessità è stata introdotta nelle scienze sociali da altri contesti disciplinari (fisica, biologia) e ha trovato largo impiego nella cosiddetta teoria dei sistemi. Questa teoria sostiene l'inopportunità di semplificare forzatamente cause e sviluppi di determinati fenomeni sociali – in omaggio al culto positivistico della semplicità e a una lettura lineare e monocausale degli eventi umani –, assumendo una visione del mutamento sociale come prodotto di cause molteplici e come espressione di tendenze analizzabili in termini di pura probabilità. Veramente essenziale appare, invece, l'analisi della realtà sociale come sistema complesso, regolato da reti di relazione interna e non riducibile a schema prevedibile. Complessità significa, perciò, assunzione di punti di vista diversi e talvolta alternativi, ma tutti legittimi se finalizzati a contribuire alla conoscenza di un aspetto peculiare della più vasta realtà indagata (sistema). Un'analisi della società come sistema complesso richiede, a sua volta, una ridefinizione critica del concetto stesso di osservazione e di osservatore.

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