champlevé
sm. francese (propr. pp. di champlever, scanalare, intagliare). Tecnica decorativa dello smalto usata fin dall'antichità. Le cavità (o alveoli) che vengono poi riempite con la pasta vitrea sono ricavate dal fondo metallico e delimitate dai bordi rialzati (che formano il contorno del disegno). Dopo la cottura tutta la superficie viene levigata. Originariamente lo champlevé, spesso eseguito su rame dorato, fu un'imitazione meno costosa del cloisonné, ma venne portato al massimo grado di perfezione dopo le esperienze dell'oreficeria barbarica, nel sec. XII, a Limoges, a Liegi (dalla cosiddetta scuola della Mosa) e nelle botteghe renane. Splendidi esempi di smalto champlevé del sec. XII sono una coperta di manoscritto con Cristo in maestà eseguita a Limoges (Parigi, Musée de Cluny, collezione Spitzer) e l'altare portatile di Stavelot della scuola mosana (Bruxelles, Musées Royaux d'Art et d'Histoire).