cassettóne
Indicesm. [sec. XVII; accr. di cassetto].
Cassettone. Cassettone genovese del sec. XVI ""a bambocci"", con teste e figure umane (Genova, Palazzo Bianco).
De Agostini Picture Library/N. Marullo
Cassettone italiano del sec. XVII (Milano, Museo del Castello Sforzesco).
De Agostini Picture Library/A. Dagli Orti
Cassettone. Particolare di un soffitto del Palazzo Vecchio a Firenze.
De Agostini Picture Library/G. Nimatallah
1) Mobile con cassetti comparso fra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento, usato per riporvi capi di vestiario e biancheria in sostituzione del cassone, dal quale probabilmente deriva. §I primi esemplari italiani di cassettone sono a quattro o cinque cassetti larghi e alti; la linea del mobile è massiccia e imponente, come appare dai cassettoni genovesi “a bambocci”, ricchi di intarsi e sculture e poggianti per lo più su zampe leonine. Nel sec. XVII tale struttura si alleggerisce con l'alzarsi dei supporti che si trasformano in gambe più o meno curve secondo gli stili, mentre la forma del mobile rimane semplice e lineare. Successivamente gli angoli si smussano, la linea tende a ondularsi per divenire nel Settecento pienamente curva e gonfia nei fianchi e nelle facciate a bombé o “a serpentina”. Gli eleganti cassettoni francesi del tempo, intarsiati, con decorazioni in bronzo o argento cesellato, ebbero grande influenza in Piemonte e Liguria, dove troviamo esemplari con elaborati intarsi in legni pregiati, oppure laccati e dipinti. Compare negli ultimi decenni del secolo anche il cassettone “a mezzaluna” intarsiato a motivi di medaglioni con vedute di rovine o decorato con lacche colorate. A Milano lavora il più famoso ebanista italiano, Giuseppe Maggiolini, creatore di cassettone elegantemente decorati con intarsi a motivi neoclassici. Veri capolavori per l'armonia dei colori, la morbidezza delle linee e la bellezza delle lacche sono i cassettoni veneziani del Settecento
2) Elemento architettonico a forma poligonale, spesso solo quadrangolare, posto a decorare soffitti e volte. Si trova nell'architettura greca come derivazione dall'incrociarsi delle travi che sorreggono il soffitto, ma fu usato soprattutto come motivo decorativo nell'architettura romana, dove ebbe vastissima diffusione. Caduto pressoché in disuso nell'architettura medievale, ebbe invece sviluppo vastissimo dal sec. XV in poi, fino a divenire, decorato, intagliato e spesso a stucco, il motivo tipologico essenziale di un gran numero di soffitti.