capitare
Indicev. intr. (ind. pr. càpito) [sec. XIV; latino volg. capitāre, propr. metter capo, fare una capata, da caput-pítis, capo].
1) Anticamente, far capo, andare a finire: “era una camera dove capitava la fessura” (Boccaccio). Più comune, fig.: capitare bene o male, avere o non avere fortuna, successo e simili, fare una buona o brutta fine.
2) Giungere in un luogo casualmente o inaspettatamente: sono capitato in piazza mentre avveniva l'incidente; è una fortuna che tu sia capitato qui; non capita mai nessuno da queste parti?; anche giungere inopportunamente, a sproposito: ci capita sempre tra i piedi nel momento sbagliato.
3) Di cose e situazioni, venire occasionalmente per le mani, presentarsi, offrirsi: proprio a lui doveva capitare il pacco!; mi è capitata una buona possibilità di guadagno.
4) Succedere, avvenire (per lo più improvvisamente): è capitato un grosso guaio; hai sentito della fortuna che gli è capitata?; tutte a lui devono capitare!, cioè le disgrazie, le sventure; son cose che capitano, formula per consolare la vittima di un infortunio; anche impers.: capita, succede, accade: ti capita spesso di perdere il treno?; dove capita, in qualsiasi luogo.