cólmo (sostantivo)
Indicesm. [sec. XIV; latino cŭlmen -ínis, vetta, sommità].
1) Il punto più alto di un rilievo, culmine, sommità: il colmo di un colle. Fig., grado massimo, punto culminante, apice: essere al colmo della felicità, dell'indignazione, della gloria; “Alle cinque la Fiera è nel suo colmo” (Pratolini); il colmo della vita, la maturità; è il colmo!, detto di un fatto che suscita grande stupore o indignazione; per colmo di sfortuna, per eccesso. Il termine ricorre anche nella formulazione di indovinelli o battute umoristiche.
2) Nelle costruzioni, angolo diedro formato dall'intersezione di due superfici di falda; copertura di colmo, serie di tegole o fogli di piombo disposti a cavaliere della linea di colmo; linea di colmo, spigolo del colmo, detta anche linea di displuvio; trave di colmo o colmareccio, trave in legno, ferro o cemento armato che materializza la linea di colmo: funge da collegamento delle capriate in corrispondenza dell'incontro dei puntoni.
3) In marina, colmo dell'anca, la zona di maggior curvatura su ciascuno dei due lati della parte poppiera emersa di una nave.