bitmap
sm. inglese [lett. "mappa di punti (o bit)"]. Tipo di grafica delle immagini e dei disegni realizzati per punti (detta anche grafica vettoriale), in cui l'immagine è costituita da un certo numero di punti in larghezza e in altezza. Ogni punto ha una propria profondità di colore e il numero di colori tra i quali scegliere quello da assegnare a ogni punto può variare, secondo le impostazioni scelte nel programma di grafica o nel sistema operativo, da un minimo di due (ossia bianco o nero) fino a valori dell'ordine di 16,8 milioni di colori diversi. All'aumentare del numero di punti e del numero di colori diversi possibili per ogni punto, aumenta in modo corrispondente lo spazio in byte occupato dalla singola immagine. Se si acquisisce per esempio un'immagine a colori di formato A4 con uno scanner e impostando una risoluzione alta, come 300 dpi, è facile ottenere file di dimensioni di 50, 60 MB e oltre. L'immagine può essere registrata in formati come il BMP (da BitMaP), memorizzando ogni singolo punto con il proprio colore. Per risparmiare spazio in memoria centrale e sulle unità di memoria di massa, sono stati sviluppati degli algoritmi di compressione dati, che permettono la generazione di diversi formati di file grafici bitmap che permettono la memorizzazione dell'immagine in una dimensione più contenuta. Diversi formati (JPG, GIF) provocano la perdita irrecuperabile di alcune parti dell'immagine di partenza ritenute poco significative per le capacità di percezione dei particolari da parte dell'occhio umano. Il bitmap resta tuttavia un formato poco agevole e per questo motivo, in ambito professionale, gli oggetti grafici, i disegni e le figure vengono creati spesso come immagini di tipo vettoriale, più "leggere" da manipolare.