benedire
Indicev. tr. (coniug. come dire; ind. imperf. anche benedivo, ecc.; prem. anche benedìi, benedisti, ecc.; impt. benedici) [sec. XIII; latino benedicĕre, dire bene e nel latino ecclesiastico benedire].
1) Invocare la protezione divina su persone, vive o defunte, o cose, nell'uso cristiano tracciando nell'aria con due o più dita della mano destra un segno di croce: benedire la mensa, il cibo, un figlio che parte. In particolare, consacrare o invocare la grazia divina con rito religioso, a opera di un ministro del culto: benedire la salma, il sepolcro, la chiesa. Estens., rendere grazie, specialmente a Dio, lodare, esaltare: “Onne laudate e benedicate / Cristo adorato” (Iacopone); benedire il nome, la memoria di una persona.
2) Con riferimento all'azione diretta della divinità, concedere protezione o grazie, assistere, beneficare, specialmente in formule invocative: Dio ti benedica!; benedici, o Signore, le nostre campagne.
3) Con valore antifrastico: mandare uno a farsi benedire, mandarlo al diavolo, in malora.
4) Scherzoso, con riferimento all'aspersione mediante acqua benedetta, annacquare il vino; in genere, spruzzare, innaffiare.