barbétta
Indicesf. [sec. XVI; dim. di barba; nel senso 5 dal francese barbette].
1) Barba corta: barbetta a pizzo;barbetta a mosca, sotto il labbro inferiore: “Tuttavia per lui c'era sempre qualcuno... che, vedendolo passare col lucido cranio scoperto, la barbetta lieve tremolante sul mento..., gli lanciava qualche lazzo” (Pirandello). Usato anche come sm. inv., per indicare l'uomo che la porta: “Il barbetta si voltava di nuovo e apriva i grandi vetri” (Pavese).
2) Ciuffo di peli sul mento delle capre. Anche ciocca di peli nel nodello posteriore del piede del cavallo, detta talvolta fiocchetto.
3) Appendice del ferro del cavallo ribattuta in alto.
4) Appendice sottile e rovesciata dell'amo da pesca.
5) Cavo sottile fissato alla prua di un'imbarcazione e utilizzato per operazioni di rimorchio, attracco, ormeggio.
6) Luogo sopraelevato posto sul terrapieno di una fortificazione. Vi si collocavano i cannoni allo scoperto per battere la campagna circostante. Questo piazzamento delle bocche da fuoco è, da tempo, completamente in disuso. In particolare, barbetta protetta o corazzata, installazione di artiglierie protetta da cupola corazzata. Nella terminologia dell'artiglieria navale, si dicono in barbetta i cannoni sistemati a cielo scoperto sopra qualsiasi specie di affusto. Questa sistemazione fu adottata nel secolo scorso per i cannoni di grosso calibro destinati alle navi da guerra specialmente in Italia e in Inghilterra. Tuttavia anche questa sistemazione è stata abbandonata da tempo.