baciare

v. tr. (ind. pr. bàcio) [sec. XII; latino basiāre].

1) Premere le labbra unite, che vengono poi appena dischiuse, su qualcuno o qualche cosa, trattenendole per un certo tempo, per esprimere passione, amore, affetto, tenerezza, devozione: baciare la mamma, un bimbo, una donna, un'immagine sacra, ecc.; baciare in fronte, sulla bocca; con valore estens.: bacio la mano o le mani, come espressione di ossequio; baciare i piedi, in segno di riverenza e umiliazione davanti a un grande personaggio; baciare la polvere, cadere a terra, essere umiliato; baciare la terra dov'è passato qualcuno, in segno di massima e deferente riconoscenza. Anche reciproco: “gli amanti amorosamente si baciarono” (Bandello). In particolare il pp. si usa in metrica per indicare un tipo di rima (rima baciata) tra due versi in successione immediata. Fig., toccare appena, lambire: “Già il sol baciava il volto alla marina” (Lippi).

2) In marina, far avvicinare due oggetti fin quasi a toccarsi. In particolare, nella manovra con paranco costituito da due bozzelli, si dice che questi sono a baciare quando quello mobile è giunto in prossimità di quello fisso. Per estensione, mettere a contatto segmenti mobili in una qualsiasi lavorazione.

3) Ant. con valore di sm., l'atto del baciare, bacio.