assonometrìa

sf. [dal greco áxōn-onos, asse+-metria]. In geometria descrittiva, metodo, noto anche con il nome di proiezione assonometrica, impiegato nella proiezione parallela (cioè da un punto a distanza infinita) di una figura solida sopra un dato piano, detto quadro. Si prende nello spazio un sistema di riferimento trirettangolo, con assi x, y, z, origine O, unità di misura u; si disegnano sul quadro le proiezioni x´, y´, z´, O´ degli assi e dell'origine e su ciascuno le unità ridotte, o unità assonometriche, u, u, u; poiché la proiezione è per ipotesi parallela, si costruisce senza difficoltà l'immagine P´ di un punto P del quale si conoscano le coordinate spaziali rispetto al riferimento prefissato. Viceversa, dati sul quadro un punto O´ e tre segmenti da esso uscenti, di lunghezze arbitrarie u, u, u_z, questi ultimi si possono considerare le proiezioni parallele (secondo una determinata direzione) di tre segmenti di uguale lunghezza u, appartenenti a tre assi a due a due ortogonali uscenti da un punto O "Per le proiezioni assonometriche vedi i disegni a pag. 33 del 3° volume." . "Per le proiezioni assonometriche vedi disegni a al lemma del 2° volume." Il termine assonometria, che normalmente si riferisce al caso descritto in cui le unità assonometriche siano tutte uguali (e pertanto è detta assonometria trimetrica), può essere riferito anche ai casi in cui si abbiano unità assonometriche tutte diverse, e allora si parla di assonometria monometrica, oppure in cui solo due unità siano uguali, e allora si parla di assonometria dimetrica. Si può distinguere inoltre tra assonometria ortogonale e assonometria obliqua, a seconda che la direzione della proiezione parallela sia perpendicolare al quadro o no. Tra le proiezioni oblique ricordiamo l'assonometria cavaliera, nella quale il piano yz è il quadro, o un piano parallelo a esso, e la direzione di proiezione è scelta in modo che l'immagine x´ di x formi con z un angolo di 45º. L'assonometria, quando i suoi elementi siano scelti in modo opportuno, dà un'efficace rappresentazione di oggetti, assai vicina alla visione oculare da una certa distanza (e dall'alto).