argentite
sf. [sec. XIX; da argento]. Minerale, solfuro di argento di formula Ag₂S, detto anche argirite o argirose. È una miscela di altri due minerali, l'acantite e la β-argentite, il primo monoclino prismatico, stabile a temperature inferiori a 179 ºC, il secondo cubico esacisottaedrico, stabile sopra i 179 ºC. Generalmente si presenta in aggregati cristallini arborescenti o filiformi; è possibile anche rinvenire cristalli cubici od ottaedrici, dalla sfaldatura irregolare. Di colore grigio, il minerale presenta lucentezza metallica sulla frattura fresca; è un minerale tenero (durezza 2 nella scala di Mohs) che può essere tagliato facilmente con una lama. L'argentite pura contiene l'87,1% di argento ed è perciò un'importante materia prima per l'estrazione di questo metallo; generalmente l'argentite è associata ad altri minerali di argento in giacimenti di tipo filoniano. I cristalli più belli provengono da Freiberg (Germania), Jáchymov (Repubblica Ceca), Chanarcillo (Cile) e, inoltre, da Messico, Canada, Bolivia e Stati Uniti. In Italia è presente nei giacimenti sardi del Sarrabus e presso Stazzema (Lucca). § Serie dell'argentite: gruppo di numerosi minerali, di cui i più importanti oltre all'argentite sono l'acantite, l'argirodite e la stromeyerite.