arbìtrio
Indicesm. [sec. XIII; dal latino arbitríum].
1) La facoltà di decidere o agire liberamente secondo una propria scelta: comportarsi a proprio arbitrio; d'arbitrio, di propria iniziativa; rimettere all'arbitrio di qualcuno, fargli decidere. Secondo la legge italiana, è nulla ogni disposizione testamentaria con la quale si fa dipendere dall'arbitrio di un terzo l'indicazione dell'erede o del legatario; la determinazione della quota di eredità, dell'oggetto o della quantità di un legato.
2) Per estensione: A) potere assoluto, dispotico; anche abuso di potere, sopruso, angheria: nessuno sopportava più gli arbitri del dittatore. B) Impulso irrazionale, capriccio: “vivere non secondo ragione, ma secondo passione ed arbitrio” (Imbriani); ad arbitrio, a discrezione. C) Opinione soggettiva e discutibile: non giudicare secondo il tuo arbitrio. § In filosofia, il principio che porta ad agire sia gli animali sia gli uomini (il termine è perciò più estensivo di volontà, che è propria solo degli uomini). Kant infatti distingue un arbitrio animale (arbitrium brutum), determinato solo da stimoli sensibili, dall'arbitrio libero (arbitrium liberum), perché indipendente dagli stimoli sensibili e determinato solo da motivi di ragione. Nel concetto di arbitrio è quindi implicita la possibilità di scelta (libero arbitrio).