appannàggio
IndiceLessico
sm. [sec. XVI; dal fr. apanage; propr. provvigione di pane]. Nel diritto medievale, l'attribuzione ai cadetti di sangue reale di determinati territori, non già per esercitare su essi diritti di sovranità, ma al solo fine di percepire i relativi redditi. Per estensione, stipendio, retribuzione fissa; rendita, dote: gode di un rispettabile appannaggio mensile; appannaggio matrimoniale. Fig., peculiarità, prerogativa: l'umiltà è appannaggio di pochi; anche ricompensa, premio conquistato dopo una prova impegnativa (specialmente nel linguaggio sportivo): il titolo mondiale fu appannaggio dell'atleta francese.
Storia
L'istituzione dell'appannaggio risale a Ugo Capeto, ma nel corso dei secoli subì varie limitazioni: nel sec. XIII l'appannaggio territoriale venne sostituito con un corrispettivo in danaro. Un editto del 1314 faceva ritornare i beni dell'appannaggio alla corona quando si estingueva la linea maschile del beneficiario. La controversia sulla consistenza dell'appannaggio fu risolta dal giureconsulto Andrea d'Isernia: l'appannaggio doveva corrispondere all'usufrutto della legittima. Nel 1790 l'Assemblea Costituente francese sostituì l'appannaggio territoriale in rendita-appannaggio. Nei moderni Stati monarchici l'appannaggio indica l'assegno annuo che lo Stato corrisponde al sovrano e ai componenti la sua famiglia quando raggiungono la maggiore età o in caso di matrimonio.