antroposofìa

sf. [fine sec. XIX; dal greco ánthropos, uomo, e sophía, scienza, sapienza]. Dottrina filosofica elaborata dallo scienziato austriaco R. Steiner, secondo cui l'uomo, destinato ad affrontare successive rinascite in un lento processo di riavvicinamento allo spirito puro, sarebbe composto da quattro entità: un corpo fisico, un corpo etereo, un corpo astrale (chiamato anche anima) e un io (altrimenti detto spirito). Questa teoria ha ripercussioni in molti campi dello scibile, in particolare nella medicina, in quanto i suoi sostenitori sono convinti che solo dall'armonica interazione tra tutte e quattro le componenti possa scaturire la salute. Le patologie vengono a loro volta distinte in infiammatorie o febbrili, prevalenti nell'infanzia, e degenerative o croniche, tipiche dell'età avanzata. I terapeuti di indirizzo steineriano ritengono di poter guarire le une e le altre, oltre che con la somministrazione di erbe medicinali, con le cosiddette tecniche antroposofiche, tra le quali rientrano l'arte, la musica e l'euritmia; quest'ultima consiste nell'associare schemi coreografici e dialogo, per cui a ogni vocale o consonante pronunciata corrisponde un movimento preciso.

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