anticiclóne
sm. [sec. XX; anti-2+ciclone]. Area di alta pressione atmosferica , delimitata da linee isobariche chiuse, con valori decrescenti dal centro verso la periferia. Nell'anticiclone le correnti d'aria si muovono in senso discendente e dal centro verso l'esterno, con moto rotatorio orario nell'emisfero N e antiorario nell'emisfero S. Gli anticicloni possono interessare aree molto vaste come nel caso degli anticicloni continentali o di quelli delle zone artiche e subtropicali oppure solo zone ristrette di aria ad alta pressione, dette promontori, separanti due aree cicloniche. L'anticiclone non presenta caratteri ben definiti come il ciclone e solitamente ha una dinamica molto modesta. Nelle aree anticicloniche si hanno condizioni di tempo generalmente stabile con debole circolazione di venti e precipitazioni molto ridotte; anche la temperatura, che rimane a lungo stazionaria, è un fattore caratteristico. Soprattutto d'inverno l'aria anticiclonica in discesa, provocando per compressione adiabatica il riscaldamento degli strati inferiori, origina un'inversione termica al suolo, condizione questa favorevole alla formazione della nebbia e all'accumulo di inquinanti aeriformi nelle zone a elevato traffico veicolare, ad alta concentrazione di industrie, e comunque dove maggiori sono le emissioni di inquinanti in aria.