addétto
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Lessico
agg. e sm. [sec. XVIII; latino addictus]. Chi è assegnato a un ufficio, a una funzione: il personale addetto; vagoni addetti al trasporto delle merci; l'addetto ai telefoni. Addetto ai lavori, il lavoratore che esercita il suo compito specifico in un'impresa edilizia, in un cantiere o simili e quindi ha facoltà d'accesso nella zona operativa; per estensione, ironicamente, chi ha una conoscenza specialistica o una particolare competenza in una determinata materia o disciplina: data la difficoltà dell'argomento, la discussione si è svolta esclusivamente fra gli addetti ai lavori.
Addetto d'ambasciata
Il meno elevato in grado fra gli agenti diplomatici. È alle dirette dipendenze dell'ambasciatore o del ministro plenipotenziario. Secondo le mansioni si denomina: addetto stampa, che rende noti i comunicati dell'ambasciata alla stampa locale e svolge opera propagandistica; addetto o consigliere culturale, che stabilisce e sviluppa le relazioni culturali fra lo Stato che rappresenta e quello che lo ospita; addetto commerciale, che cura gli interessi commerciali del proprio Paese, ne prepara i trattati e gli accordi commerciali, svolge opera divulgativa dei prodotti nazionali, assiste le ditte del proprio Paese che operano scambi con il Paese ospitante; addetto militare, che, in tempo di pace, è il consigliere del proprio capo-missione e l'informatore ufficiale presso il Ministero della Difesa del proprio Paese; in tempo di guerra, in uno Stato alleato, ne segue le operazioni militari, regola i collegamenti (scambio di truppe, di materiale bellico, di vettovagliamento); presso una potenza non belligerante ha il compito d'informatore e controlla i servizi riguardanti gli internati. L'attività e le prerogative degli addetti sono regolate dal trattato multilaterale di Vienna del 18 aprile 1961, sottoscritto dai Paesi aderenti alle Nazioni Unite.