abitualità

Indice

Lessico

sf. [sec. XX; da abituale]. L'essere abituale; tendenza all'abitudine.

Diritto

In diritto penale, è una situazione soggettiva che rivela nel delinquente abituale una maggiore capacità a delinquere o pericolosità criminale; postula l'imputabilità; aggrava la responsabilità; rivela un'accentuata pericolosità sociale. L'abitualità è prevista dalla legge per chi abbia commesso un determinato numero di reati in un determinato lasso di tempo, ma può anche essere lasciata alla valutazione del giudice che motivatamente, attese particolari circostanze, ritenga l'imputato dedito al delitto. La declaratoria di abitualità comporta applicazione di misure di sicurezza restrittive (casa di lavoro o colonia agricola e riformatorio giudiziario per il minore di diciotto anni) e l'interdizione dai pubblici uffici; è di ostacolo alla concessione di libertà condizionale e del perdono giudiziale, nonché dell'indulto e dell'amnistia; impedisce il verificarsi dell'estinzione della pena. È dichiarato contravventore abituale colui che, dopo la condanna all'arresto per tre contravvenzioni della stessa indole, subisce una nuova condanna per lo stesso delitto. È considerato ubriaco abituale chi è dedito all'uso di bevande alcoliche e in stato di frequente ubriachezza. Se un reato è commesso in stato di ubriachezza, e questa è abituale, la pena prevista per lo stesso è aumentata.

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