Zero Balancing
loc. inglese [bilanciamento zero]. Terapia fisica alternativa, ideata negli anni Settanta del secolo scorso dall'osteopata statunitense Frederick Smith, che cerca di conciliare le manipolazioni fisioterapiche occidentali con alcuni principi della medicina tradizionale cinese. È una sorta di agopressione strutturale applicata allo scheletro, che secondo i sostenitori di questa pratica sarebbe sede del campo energetico principale (gli altri due riguardano i muscoli e l'organismo nel suo complesso). Tutti e tre i campi energetici sarebbero influenzati dalle articolazioni di base (intervertebrale, sacroiliaca, intertarsiale) su cui quindi occorre intervenire per riequilibrare l'organismo nel suo complesso. Il terapeuta, una volta raccolta l'anamnesi, fa distendere il paziente e inizia le manipolazioni a livello della parte bassa della schiena, delle anche e dei piedi, per poi dedicarsi alle costole, al collo e alle spalle. Successivamente torna a occuparsi della parte inferiore del corpo per liberare l'energia bloccata, correggere i difetti di allineamento e ripristinare la postura corretta.