Zazubrin, Vladimir
scrittore russo (Penza 1895-? 1938). Scrittore di origine contadina e autodidatta, Zazubrin si dedicò giovanissimo all'attività politica nelle file dei bolscevichi raggiungendo, dopo un periodo di carcere, le truppe dell'Armata Rossa. Divenne letterato a tempo pieno e segretario della redazione di una rivista, dopo il successo ottenuto col “romanzo fattografico” Due Mondi, che piacque a Lenin in quanto giudicato utile alla causa della rivoluzione. Paradossalmente, l'inizio dell'impegno letterario professionale coincise col declino delle fortune politiche dello scrittore. In La verità pallida e ne Il conflitto, entrambi del 1923, vennero ravvisati pericolosi segni di pessimismo e di ripiegamento liricheggiante. Le successive opere di Zazubrin, che lavorò anche come sceneggiatore, ne accelerarono la caduta in disgrazia; fu allontanato dall'attività letteraria e riabilitato solo dopo la morte. Si è dovuto aspettare il 1989, anno esplosivo per le lettere sovietiche, per sottrarre all'oblio una delle opere più rappresentative del periodo stalinista, La scheggia, scritto nel 1929, feroce e inconsapevole atto d'accusa del regime staliniano, proveniente, come alcune opere del grande S. F. Platonov, da un fervente seguace della rivoluzione. La scheggia è uno dei documenti più memorabili e impressionanti del terrore rosso, la cui potenza delirante e sanguinaria c'immerge con straordinario potere evocativo nell'incubo di quegli anni.