Viscónti, Bernabò
signore di Milano (1323-Trezzo d'Adda 1385). Figlio di Stefano e di Valentina Doria, alla morte dello zio arcivescovo Giovanni ereditò (1354) il territorio a W dell'Adda, cioè Bergamo, Brescia, Cremona e Crema, e l'anno seguente spartì col fratello Galeazzo II una parte del dominio lasciato da Matteo II. Milano, benché divisa tra i due fratelli, rimase praticamente in suo possesso. Vicario imperiale nel 1355, tentò invano di prendere Bologna sottrattasi al dominio visconteo (1359). Scomunicato nel 1367 da Urbano V che considerava la città dominio della Chiesa, dovette affrontare la lega contro di lui organizzata dal cardinale E. Albornoz ma ne uscì indenne. Nel 1371 occupò Reggio; sette anni più tardi avanzò invano pretese sul territorio veronese per conto della moglie Regina Della Scala. Fece un'accorta politica matrimoniale facendo sposare alcune delle numerose figlie con principi stranieri. Nella crisi del regno di Napoli scoppiata nel 1379, che si intrecciò con lo scisma d'Occidente, parteggiò per l'antipapa avignonese senza compromettersi troppo. Catturato a tradimento dal nipote Gian Galeazzo, morì poco dopo forse avvelenato.