Villa Giùlia, Pittóre di-
Redazione De Agostini
ceramografo attico operante poco prima del 450 a. C. Manierista seguace di Duride, prende il nome dalla sua opera più importante, un grande cratere a calice del Museo di Villa Giulia a Roma, con fanciulle che danzano in tondo tenendosi per mano. Gli sono stati attribuiti un centinaio di vasi nei quali prevalgono figurazioni calme e composte, eseguite con disegno preciso e raffinato.