Valle Mòsso
Indicecomune in provincia di Biella (18 km), 434 m s.m., 8,90 km², 3957 ab. (valmossesi), patrono: sant’ Eusebio di Vercelli (2 agosto).
Centro situato nel fondovalle del torrente Strona di Mosso. Di origine romana (ritrovamenti nei pressi di Campore), nel Medioevo seguì le vicende del feudo di Mosso: fu possesso dei vescovi di Vercelli dal sec. X al XIV; successivamente venne assegnato insieme a Masserano ai Fieschi. Nel 1618 si staccò con Mosso da Masserano ed ebbe poi signori propri. Fin dal Settecento si impose quale principale centro laniero della regione. Nel 1968 un'alluvione causò ingenti danni all'abitato e numerose vittime. La parrocchiale di Sant'Eusebio conserva un battistero ligneo del sec. XVIII e una Via Crucis ascrivibile alla scuola dei Sarpentiero.§ Tra i centri industriali di maggiore importanza del Biellese, basa la sua economia sull'industria laniera (in particolare pettinatura, tessitura, filatura e torcitura di cachemire) e meccanica.