Várnalis, Kóstas
poeta, scrittore e critico greco (Pirgos, Bulgaria, 1884-Atene 1974). Esordì con liriche permeate da suggestioni dionisiache ed estetizzanti (Favi, 1905). Dopo l'adesione all'ideologia marxista (cui rimase fedele fino alla fine), s'ispirò ai temi della protesta sociale e civile in La luce che brucia (1922), Schiavi assediati (1927), Mondo libero (1965), senza sfuggire del tutto alla giovanile vocazione decadentistica. Nelle prose satiriche contro la società borghese (Il popolo degli evirati, 1925; La vera apologia di Socrate, 1931; Il diario di Penelope, 1946), l'indignatio di Várnalis trova coerenti soluzioni formali. Collaboratore di vari periodici, nel 1925 scrisse, in polemica con Apostolakis, il saggio Solomós senza metafisica, movendo dalle istanze di concretezza che caratterizzano tutta la sua speculazione critica. Il premio Lenin per la pace (1959) onorò l'impegno politico di Várnalis e la sua coerenza di militante.