Tedaldi, Pieràccio
poeta italiano (Firenze ca. 1290-ca. 1353). Nato da nobile famiglia fiorentina, prese parte alla battaglia di Montecatini (1315) e fu catturato dai Pisani. Dopo un lungo soggiorno a Faenza, fu castellano di Montopoli. Scrisse, tra il 1320 e il 1340, una quarantina di sonetti, in cui si avvicendano ecletticamente temi comici e cortesi, motivi politici e religiosi. La maggior parte di queste composizioni è di tipo burlesco: riproponendo la tematica antiuxoria della tradizione giocosa, Tedaldi svolge con espressionismo virulento, alla maniera di C. Angiolieri, il genere del vituperium, ma gli esiti più originali riguardano il motivo del rimorso, l'incalzare della vecchiaia, il terrore della morte. Si avvertono in questa parte del canzoniere di Tedaldi echi della poesia di Dante (alla cui morte Pieraccio compose un sonetto) e anche nello schema secondo cui è ordinata la raccolta, dal traviamento alla visione paradisiaca, egli ha forse tenuto presente la struttura della Commedia.