Suicìdio, Il-

opera di Émile Durkheim pubblicata nel 1897 con il titolo Le suicide e presente in diverse traduzioni italiane. In quest'opera il sociologo francese nota che un tipo di suicidio trova la sua spiegazione in una condizione di assenza di norme (anomia) che si verifica quando le regole della società si infrangono e gli individui non possono più confrontarsi con i valori che prima garantivano la coesione del sistema sociale. Le norme sociali, nota Durkheim, sono essenziali per regolare il comportamento degli individui. Quando si verificano momenti critici o cambiamenti drammatici, e le esperienze esistenziali non corrispondono più agli ideali precedenti, gli individui perdono il senso di quanto ci si aspetta da loro. Questo impatto è così forte che può portare, appunto, al suicidio. Per avvalorare la sua tesi, Durkheim fa notare come i tassi di suicidio tendano a essere più alti in concomitanza sia di forte prosperità sia di grande depressione: gli alti come i bassi dell'economia rappresentano per lui momenti di disturbo dell'ordine collettivo che possono indurre comportamenti devianti. Durkheim ha concentrato la sua attenzione solo sul suicidio, ma altri sociologi hanno ripreso la sua idea che la disorganizzazione sociale possa spiegare il comportamento deviante applicandola ad altre forme di devianza, in particolare alla delinquenza giovanile.

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