Suharto
uomo politico indonesiano (Yogyakarta 1921-Giacarta 2008). Si arruolò giovane nell'esercito olandese in Indonesia, ma dopo il secondo conflitto mondiale si unì al movimento indipendentista e passò all'esercito indonesiano. Capo di Stato maggiore dell'esercito, attuò un colpo di stato (ottobre 1965) che praticamente esautorò il presidente Sukarno e che portò Suharto al vertice dell'esecutivo. In tale veste effettuò una feroce repressione dei comunisti che appoggiavano il precedente governo. Nel marzo 1966 Sukarno fu costretto ad affidargli tutti i poteri esecutivi, l'anno seguente l'Assemblea consultiva del popolo lo nominò facente funzioni di presidente. Nel 1968 fu proclamato presidente della repubblica dall'Assemblea per un periodo di cinque anni. Rieletto nelle consultazioni del 1973, 1978, 1983, 1988, 1993, Suharto ha continuato a mantenere una linea autoritaria in politica interna e filoccidentale in quella estera. Tra la fine del 1997 e l'inizio del 1998, in quanto gestore della maggior parte dei capitali dell'economia indonesiana, tramite un'evidente politica di nepotismo e di corruzione, Suharto è stato ritenuto responsabile del crollo finanziario dell'Indonesia, nell'ambito del tracollo delle cosiddette "tigri asiatiche" (i principali Paesi del Sudest asiatico tra cui Thailandia, Corea del Sud, Singapore, Hong Kong, Taiwan). Riconfermato comunque presidente nel marzo 1998, alcuni mesi più tardi Suharto, sotto la spinta di violente manifestazioni popolari e la sospensione degli aiuti economici al Paese da parte del Fondo Monetario, si è dimesso. Avviato, quindi, un procedimento penale nei suoi confronti per appropriazione indebita di fondi statali e per corruzione, nel settembre 2000 il tribunale indonesiano ha lasciato cadere le accuse per mancanza di prove, mentre il minore dei suoi figli, Hutomo Mandala Putra detto "Tommy", è stato condannato a diciotto mesi di carcere per truffa fondiaria. Uno dei giudici della Corte Suprema che ha emesso la sentenza è in seguito rimasto vittima di un attentato, del quale Tommy Suharto è indiziato come mandante.